Sono un uomo di ventiquattro anni e vengo dalla Costa D’Avorio. Ho frequentato la scuola franco-araba, un istituto religioso per apprendere il messaggio dell’Islam. La materia che mi piaceva di più a scuola era l’educazione civica, indispensabile per apprendere il rispetto umano e ambientale.
La mia famiglia è composta da mia madre e da tre sorelle. Mio padre non l’ho conosciuto e i miei migliori amici sono rimasti nel mio paese d’origine. Qui in Italia mi trovo bene e mi piacciono molto i würstel di pollo dei nostri cuochi Maria e Paolo.
Tifo per il Chelsea e il giocatore che preferisco è Mendy, il portiere. Anch’io ho giocato a calcio come ala sinistra nel Sokoro, dove ho fatto molti gol. Qui in Italia gioco a pallone una volta alla settimana al campetto dell’Opera di Padre Marella e mi diverto.
Sono arrivato in Italia il 19 gennaio 2022, dopo essere partito dalla Tunisia e sbarcato a Lampedusa. È stato un viaggio tremendo, molto brutto e difficile… non mi sento di raccontarlo perché mi fa molto soffrire ripensarci. Ringrazio Dio che mi ha protetto durante il viaggio e mi ha fatto arrivare sano in Italia, dove mi sento felice e rispettato.
Quello che vorrei dire ai lettori è “forza Africa!” perché è la mia terra e un giorno voglio tornarci. È vero sì, che stare in Italia mi piace molto e qui sto bene, però non posso restarci per sempre e ho nostalgia di casa e della famiglia.
Quando migliorerò le mie condizioni di vita potrò finalmente tornare a casa per finire lì il resto dei miei giorni.
Non puoi vivere sempre ospite in una casa non tua. La tua casa ti mancherà sempre.
(Alassana Sylla; a cura di Fabio Tolomelli, con la supervisione di Francesco D’Errico)