Mi presento, io sono Adam Diarra, ho trentuno anni e vengo dalla Costa d’Avorio, dove ho studiato filosofia.
Sono arrivato in Italia sette anni fa e dal 2013 sono entrato all’Opera di Padre Marella prima come ospite, poi sono tornato come mediatore.
Il mio primo periodo lo ricordo con affetto, caratterizzato dalla figura simpaticissima di Gabriele con cui lavoravo per la raccolta dei mobili. Le risate la facevano da padrone: tra scherzi, battute, ironie e prese in giro il tempo scorreva veloce anche nell’impegno e nella fatica.
Il secondo invece, più impegnativo e carico di responsabilità, mi ha dato fortissime soddisfazioni che si concretizzano ogni giorno quando riesco a dare un sorriso a un ragazzo.
Sorriso che si accende quando riusciamo a ottenere un permesso di soggiorno, oppure quando possiamo parlare fluentemente la nostra lingua vivendo la libertà di appartenere a una cultura simile, perché siamo in diversi a venire dall’Africa occidentale; oppure ancora dalla possibilità concreta di poter tornare a fare visita ai parenti nel proprio paese d’origine, dopo tanti anni di distanza e tristezza.
Il riconoscimento che mi danno i ragazzi ospitati dall’Opera mi consente di rientrare a casa dal lavoro felice e soddisfatto, più di qualsiasi ricompensa in denaro. Nel tempo libero continuo a studiare filosofia e mi impegno politicamente per i miei fratelli perché sogno un mondo di pace.